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IL TECNICO INFORMA – Pegno rotativo

di Marco Mancinelli, Responsabile Crediti Agrari, Specializzato nella gestione di crediti agrari ed agroindustriali, Responsabile della UO Crediti Agrari, Referente Ismea – MCC (Mediocredito Centrale) per Iccrea Banca Spa. Membro permanente GDL Agroalimentare presso ABI.

 

Tassi d’interesse più bassi rispetto ai prestiti tradizionali, facilità di erogazione e mantenimento della merce sottoposta a vincolo nei magazzini e nelle cantine delle aziende agricole o dei consorzi di tutela. Questi i vantaggi del pegno rotativo, strumento introdotto nel 2020 per facilitare l’ottenimento di liquidità da parte delle imprese del settore primario che producono alimenti e bevande a denominazione d’origine. Oltre a quelli dei formaggi Dop, delle carni, dei salumi e dell’olio extravergine d’oliva, uno dei comparti che può beneficiare del pegno rotativo è quello vitivinicolo.

Infatti, oltre ai normali tempi di maturazione nelle botti necessari ai mosti per diventare grandi vini rossi, negli ultimi anni sono aumentate le giacenze di cantina a causa dei consumi interni in calo e di un export che viaggia a corrente alternata. La scarsa vendemmia 2023 ha in parte mitigato il problema, ma quella del 2024 si prevede buona se non abbondante. Le aziende, però, hanno necessità di finanziare le attività di campagna e anche di investire per aumentare la loro competitività. Una soluzione può essere proprio il pegno rotativo.

Discorso simile si può fare per i formaggi a pasta dura, con tempi di stagionatura che vanno da 18 a oltre 40 mesi.

 

COME FUNZIONA

Rispetto alle classiche forme di anticipo di contanti offerte dalle banche in cambio di merce stoccata, è diversa la forma tecnica dell’affidamento. Si passa da un finanziamento chirografario (senza alcuna garanzia reale) a uno basato su pegno, dove l’individuazione della merce è prevista da registri istituiti presso il Sian. Inoltre, la merce potrà restare nei magazzini del produttore con un meccanismo di rotazione: quella venduta sarà rimpiazzata da altra che entra.

 

I VANTAGGI

Il pegno rotativo consente alle banche di ridurre il rischio attraverso il miglioramento del rating dell’impresa agricola e dei profili patrimoniali relativi all’operazione creditizia. Infatti, un’operazione garantita presenta una serie di convenienze per entrambe le parti. Agli imprenditori agricoli interessa sia il risultato di questo percorso, cioè la riduzione dei tassi di interesse e una maggiore facilità di erogazione dei prestiti, sia il miglioramento della qualità del credito.

Il valore dei prodotti Dop e Igp che possono accedere al pegno rotativo sono stabiliti in base a valori medi dei listini mercuriali delle Camere di Commercio o da studi e informazioni presenti nei database pubblici di enti come Ismea. Una volta stabilito un valore e verificata la presenza della merce in cantina o nei magazzini, con identificazione delle partite di merce sulle quali far valere il pegno, l’istituto di credito si procede all’erogazione del credito.

Lo strumento del pegno rotativo si pone oggi come una evoluzione nell’ambito di mitigazione del rischio di credito, superando una fase prolungata di sostegno alle imprese caratterizzata dall’utilizzo di garanzie pubbliche, dando risalto ai valori intrinseci già presenti nelle aziende.

 

LE FORME TECNICHE

Molto spesso il pegno è accompagnato dall’apertura di credito revolving garantendo flessibilità di utilizzo e elasticità al fine di agevolare le imprese limitandone l’impatto in termini di oneri finanziari.

Grazie alla collaborazione con Enti di Certificazione dedicati il sistema bancario offre la possibilità di finanziamenti con garanzia pegno rotativo su tutti i prodotti a denominazione DOP e IGP. L’apporto consulenziale di detti Enti è fondamentale per valutazione degli assets a garanzia dei finanziamenti La caratteristica del pegno rotativo consiste nella possibilità di sostituire i beni originariamente vincolati a garanzia con altri di valore equivalente, garantendo al creditore pignoratizio la continuità della copertura e al debitore una maggiore flessibilità gestionale.

 

IN SINTESI:

  • Mantenimento del possesso dei beni: a differenza del pegno tradizionale, nel pegno rotativo il debitore conserva la disponibilità dei beni stessi. Tale caratteristica rappresenta un significativo vantaggio per le imprese, che possono continuare ad utilizzare i beni oggetto di garanzia per la propria attività produttiva.
  • Costituzione: il pegno rotativo si costituisce con atto notarile.

Modalità telematiche: prevista per vini e olii. Per le altre tipologie di prodotto è previsto un registro da vidimare annualmente presso il notaio. In particolare la normativa del pegno rotativo (DM 23/07/2020) rappresenta una evidente evoluzione di normative precedenti (si veda la L. 24/07/1985 c.d. “Legge Borri”) che riguardavano esplicitamente alcune tipologie di beni. L’evoluzione sta nell’ampliare il relativo raggio di azione a tutti i prodotti a denominazione e nel patto di rotatività (sostituzione delle unità sottoposte in pegno senza ulteriori stipulazioni).

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