di Sujen Santini
“Il Manager efficiente opera per il buon benessere, ma non è così coinvolto da abituarsi e desensibilizzarsi alla sofferenza degli animali.”
LE ASPETTATIVE DEL CONSUMATORE
La futura evoluzione del benessere animale, anche da un punto di vista legislativo, sarà condizionata principalmente da due fattori: la sostenibilità ambientale
e le aspettative del consumatore. Negli ultimi 20 anni l’attenzione della società civile europea ha consolidato infatti la propria attenzione verso questa tematica.
Già David Byrne, Membro della Commissione Europea, responsabile per la salute e la tutela dei consumatori dal ’99 al ’04 dichiarava che “Il benessere animale è un argomento di enorme interesse per i cittadini europei; ricevo più lettere su questo tema che su qualunque altro. Il benessere degli animali è una delle priorità dell’UE e deve rimanere tale”.
Oggi, MarošŠefčovič, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, dice che “Oltre l’80% dei cittadini dell’UE chiede una migliore protezione degli animali. Il modo in cui trattiamo la natura, compresi gli animali, rivela molto di che tipo di esseri umani siamo. Mi rallegro per i progressi normativi che stiamo portando avanti per quanto riguarda il benessere animale.”
Queste dichiarazioni traducono quanto emerso dal rapporto dell’Eurobarometro 533 pubblicato a marzo 2023 sugli “Atteggiamenti degli europei verso il benessere degli animali”. In particolare, ne emerge che, seppur meno di 1 europeo su 10 ha contatti con animali da reddito, 9 su 10 ritengono importante proteggerne il benessere.
Più in dettaglio: per l’84% il benessere in animali da reddito dovrebbe essere meglio tutelato; il 67% vuole maggiori informazioni sul benessere animale; il 60 % è disposta a pagare di più (in particolare il 25 % sarebbe disposto a spendere fino al 5 % in più ed il 6 % fino al 20 % in più); il 60% cerca prodotti con l’etichetta che tutela il benessere animale.
EFSA OPINION
Alla luce di questo contesto la Comunità Europea si è impegnata ad emanare una revisione legislativa la quale, tenuto conto delle aspettative dei cittadini, sia basata sulle nuove evidenze scientifiche. Tra queste, di primaria importanza sono le EFSA opinion, ovvero linee guida in materia di benessere delle vacche da latte, benessere dei vitelli e benessere dei suini in allevamento, pubblicate con l’obiettivo di fornire una consulenza scientifica a supporto del processo decisionale dei legislatori.
Di seguito si riporta una sintesi di alcune delle raccomandazioni proposte per le vacche da latte e i vitelli rispetto ai principali punti critici ritenuti mettere a rischio il benessere. Questa sintesi è stata riportata dalla Dott.ssa Francesca Fusi (IZLER – CReNBA) in occasione dell’ultimo convegno SATA.
Mastiti:
L’EFSA raccomanda di eseguire regolarmente una valutazione dei principali pericoli di mastite formulando un piano specifico per il loro controllo, trattamento e prevenzione, basato sui modelli della malattia e sui rischi presenti in azienda. Raccomanda inoltre di monitorare regolarmente la salute della mammella utilizzando sia il tasso di incidenza della mastite clinica che la conta delle cellule somatiche al fine di prendere tempestivamente decisioni gestionali appropriate.
Disturbi metabolici:
La raccomandazione è di adottare strategie preventive basate sui rischi chiave derivanti dalle pratiche alimentari e gestionali, al fine di ridurre al minimo l’insorgenza di malattie metaboliche. Anche in questo caso è opportuno monitorare le malattie metaboliche attraverso un’accurata registrazione dei casi clinici e calcolo della loro incidenza.
Disturbi della locomozione e problemi di decubito:
Utile è eseguire una valutazione regolare dell’andatura seguita dal trattamento precoce delle bovine zoppe. Le superfici su cui le bovine camminano e restano in stazione devono essere pulite, asciutte, antiscivolo e prive di spigoli vivi. Particolare attenzione per questo aspetto è posta sulle dimensioni e struttura dell’area di decubito e delle cuccette che dovrebbero corrispondere alle dimensioni delle bovine presenti per garantire comfort, libertà di comportamento durante il decubito (cambiamenti posturali naturali) riducendo al minimo il rischio di lesioni. Inoltre, nei sistemi di stabulazione a cuccette, dovrebbe essere disponibile almeno 1 cuccetta per capo. Le superfici di riposo devono essere asciutte, morbide e deformabili, preferibilmente con lettiera (Figura 1).
Le cuccette dovrebbero avere uno spessore minimo di 30 cm di lettiera se il materiale di copertura è posizionato su cemento o uno spessore minimo di 5 cm se posizionata sopra tappetini o materassi. L’area interna totale, compresa l’area di riposo, dovrebbe essere di almeno 9 mq/bovina.
Restrizioni al movimento:
L’accesso a pascoli ben gestiti (cioè ben drenati, con presenza di ombra) dovrebbe essere garantito poiché offre l’opportunità di camminare liberamente, facilità nel cambiare posizione e un’area di riposo confortevole. Le bovine da latte non dovrebbero essere tenute permanentemente legate alla catena a causa della continua e severa restrizione del movimento e del comportamento sociale, e del rischio di impedire i movimenti di sdraiarsi e rialzarsi, nonché l’impedimento di posture di riposo confortevoli. Nel periodo di transizione, la stabulazione fissa alla catena dovrebbe prevedere un regolare accesso ad un’area di esercizio o di pascolo estivo per ridurre l’impatto sulla restrizione del movimento, del riposo e del comportamento sociale.
Impossibilità ad eseguire comportamenti di comfort (e sociali):
L’EFSA pone la sua attenzione sulla possibilità per la bovina di compiere comportamenti naturali quali ad esempio self-grooming e allo-grooming, così come la possibilità non solo di sdraiarsi ma di farlo in posizioni che sono per lei natu-rali e realmente riposanti. In particolare, la stabulazione fissa non dovrebbe essere praticata se non per periodi limitati, come i trattamenti veterinari o la mungitura, poiché limita gravemente la capacità di eseguire comportamenti di comfort.
Nelle cuccette, la pavimentazione deve essere antiscivolo per consentire l’adozione di posture associate alla pulizia personale.
Le spazzole dovrebbero essere disponibili in tutti i sistemi di stabulazione libera, ma sono necessarie ulteriori ricerche sul numero appropriato per vacca e sulla posizione delle spazzole.
Vitelli:
Per quanto riguarda i vitelli l’EFSA ha individuato come molto rilevanti, per le conseguenze sul benessere, 15 punti, quali disordini respiratori, disordini gastroenterici, disordini metabolici, incapacità di eseguire comportamenti esplorativi o di foraggiamento, incapacità di eseguire comportamenti di suzione, incapacità di eseguire comportamenti di gioco, incapacità di masticazione e ruminazione, problemi di riposo, restrizione al movimento, fame prolungata, stress da isolamento, stress di gruppo, stress da separazione, stress da caldo e stress da manipolazione.
Questi aspetti portano poi a definire alcune raccomandazioni pratiche in termini, ad esempio, di spazio e di tipologia di stabulazione (gabbie singole o in gruppo) rispetto alle conseguenze sugli elementi di benessere. Per lo spazio si rimanda alla Figura 2, mentre per la stabulazione l’EFSA si esprime dicendo che a meno che non abbiano contatti con la madre, i vitelli devono essere spostati e tenuti in coppia o in piccoli gruppi (2-7 animali) entro la prima settimana di vita.
Altre raccomandazioni riguardano la buona gestione del colostro, la somministrazione in quantità sufficienti di latte ai vitelli (20% del peso corporeo fino ad almeno 4 settimane di vita), fornire una superficie deformabile e acqua a livello, fornire foraggio grezzo a taglio lungo dalle due settimane di vita in poi, somministrare in media 1 kg di NDF (fibra) al giorno (preferibilmente utilizzando fieno a taglio lungo) e tenere il vitello con la madre per minimo 1 giorno dopo la nascita.
La Dr.ssa Fusi ha concluso il suo intervento citando una dei principali esponenti del benessere animale, Temple Grandin, la quale sostiene che il fattore più significativo che influenza il benessere degli animali è il management: “Il Manager efficiente impone delle regole per mantenere un buon benessere; è ben partecipe alle attività che giorno per giorno lo riguardano, ma non è così coinvolto da abituarsi e desensibilizzarsi alla sofferenza degli animali”. Queste affermazioni sono coerenti con la più recente visione del benessere animale: il positive welfare. Capire come sta evolvendo la ricerca scientifica in tal senso aiuta a capire e prevedere i presupposti che sottendono la prossima revisione legislativa.
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