di Francesco Vassalli – Dottore Magistrale in lettere, comunicazione multimediale, media e nuovi media
Confcooperative compie 80 anni: fondata inizialmente nel 1919 sulla scia della «Rerum Novarum», l’enciclica di Papa Leone XIII con la quale la Chiesa prendeva posizione sulle questioni sociali, dei lavoratori e alla quale si deve la moderna dottrina sociale, Confcooperative era stata soppressa durante il ventennio fascista per poi tornare nel 1945 come «movimento di liberi e indipendenti cooperatori, aperto a tutti coloro – si legge nello Statuto – che riconoscono nella cooperazione un’idea di fratellanza umana e un metodo di giustizia sociale». Tra i padri costituenti dell’Italia post bellica anche Lodovico Montini, fratello maggiore di Giovanni Battista che fu Papa Paolo VI e figura centrale del mondo cattolico bresciano e della cultura cattolica liberale oltre che dell’impegno politico dei cattolici. Nominato il 23 aprile del 1945 vicepresidente della rinnovata Confcooperative mentre l’Italia affrontava la ricostruzione, Montini accompagnò l’associazione negli anni del dopoguerra verso la costruzione e il consolidamento di valori di democrazia economica, partecipazione e solidarietà come ben sancito anche dall’art. 45 della neonata Costituzione Italiana che riconosceva la funzione sociale della cooperazione. Una sovrapposizione «di ruoli tra i padri costituenti e i leader di Confcooperative – ha commentato Maurizio Gardini, Presidente nazionale di Confcooperative – che illumina il profondo legame ideale tra i principi della cooperazione e i valori fondanti della Repubblica».
Lo scorso 3 maggio al Palazzo della Cooperazione di Roma si è tenuto, per celebrare la ricorrenza, l’evento «La forza della cooperazione, il destino della libertà: 80 anni di Confcooperative nell’Italia democratica»: Confcooperative, dalla sua rifondazione, ha creato ben 6 milioni di posti di lavoro, «il tratto più distintivo e misurabile dell’azione di Confcooperative al servizio del Paese» ha detto Gardini in dialogo con la costituzionalista Melina Decaro che ha aggiunto «la cooperazione è l’opportunità nella storia della Repubblica di dare voce all’impresa comune originale rispetto a quella privata e a quella pubblica. Impresa comune attenta alla difesa dei consumatori, alla mutualità e alla collaborazione tra i soci. L’impresa cooperativa è ancora più urgente nel mondo contemporaneo ammalato di egoismo e solitudine dove, come ha detto papa Francesco, la globalizzazione economica e finanziaria produce un pensiero unico: al centro non vi è la persona, ma il denaro». Confcooperative e la sua storia rappresentano un patrimonio prezioso per questo paese e la cooperazione si dimostra e continuerà a essere uno «strumento efficace – così l’ha definita il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – per promuovere e tutelare anche le fasce più vulnerabili della popolazione, orientando l’economia verso il benessere collettivo».
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