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Agricoltura in tavola: Zucche ovunque

Le zucche non sono solo in campo o sulle nostre tavole, ma fanno parte anche della cultura, artistica e musicale.

 

Uno degli ortaggi caratteristici del periodo autunnale è la zucca. La zucca fa parte della famiglia delle Cucurbitaceae, genere Cucurbita. Si tratta di una pianta erbacea annuale, monoica (che cioè porta sia il fiore femminile che quello maschile sullo stesso individuo), dal fusto scandente o rampicante.

 

Da un punto di vista botanico le zucche vengono classificate in cinque diverse specie: 

 

  • Cucurbita pepo: è una specie che proviene dal nord America e può essere coltivata anche a basse temperature. È una pianta già presente in antichità, tant’è che sono stati ritrovati in Florida reperti archeologici risalenti al 10.000 A.C. Di questa specie fanno parte anche le zucchine e le cocozelle. Della C. pepo consumiamo sia il frutto non ancora maturo (come per la zucchina) che quello maturo, i fiori e i semi. La polpa in genere non ha il caratteristico colore arancione, anche se esistono delle varietà dalla polpa colorata.

 

  • Cucurbita maxima: questa specie è originaria del Sud America e viene consumata generalmente quando è matura. Anche i semi vengono utilizzati, sia come alimenti che per la produzione di olio. La C. Maxima produce i frutti più grandi di tutto il regno vegetale, che possono pesare anche centinaia di chilogrammi (da qui il nome “maxima”). In Italia sono molto diffuse e apprezzate la Delica e la Marina di Chioggia. Anche le varietà a turbante come la Mantovana sono molto riconoscibili, con la caratteristica forma quasi a fungo e il cappello colorato di rosso.

 

  • Cucurbita moschata: questa è un’altra specie molto diffusa e apprezzata per le sue caratteristiche gastronomiche.Nei nostri negozi si possono trovare le varietà Butternut, Violina, ecc caratterizzate dalla forma a pera e dall’avere una buccia color beige crema. Il nome di questa specie deriva dal suo caratteristico odore muschiato. 

 

  • Cucurbita argyrosperma: è simile alla C. moschata, ma ha caratteristiche organolettiche minori, perciò si è diffusa meno.

 

  • Cucurbita ficifolia: la caratteristica della specie è avere delle foglie simili a quelle della pianta di fico. Siccome si adatta difficilmente a diversi ambienti la sua diffusione è stata limitata.

 

Le zucche da zucchine si possono seminare in modo scalare dalla primavera fino ad agosto, mentre la zucca invernale si semina solamente una volta, tra aprile e maggio. Questo genere di piante necessita di terreni freschi e fertili, ben lavorati, e si adatta molto bene a diverse tipologie di ambienti. Le zucchine vengono raccolte e utilizzate subito, mentre le zucche vengono raccolte ai primi di ottobre e conservate in locali asciutti e ventilati.

 

Esistono anche zucche molto particolari, come la zucca spaghetti, una varietà di C. Pepo la cui polpa, una volta cotta, si sgrana in filamenti simili a spaghetti o la “luffa”, i cui frutti essiccati, diventano spugne naturali.

 

Le zucche tonde e arancioni provenienti dalle Americhe sono entrate a far parte della nostra cultura, gastronomica e non solo. Tutti ricordiamo lo spaventapasseri con la testa di zucca de “Il mago di Oz”, la zucca che si trasforma in carrozza in “Cenerentola” o la leggenda di Jack O’Lantern, un fabbro irlandese che riuscì a ingannare il diavolo e che, quando morì, non trovò posto né all’inferno né in paradiso, e cominciò a vagare con un tizzone ardente che pose all’interno di una rapa scavata (e che in America sarà sostituita dalla famosa zucca di Halloween).

 

La zucca è stata scelta anche da gruppi musicali, come “The Smashing Pumpkins” o gli “Halloween”, ma anche da scrittori, come Gianni Rodari che scrisse la poesia “Zucca pelata”, messa poi in musica da Sergio Endrigo e Bacalov. Le zucche vengono anche utilizzate per creare strumenti musicali, come ad esempio gli xilofoni a zucca o il matofono e fanno parte pure del mondo dell’arte: artisti come Diego Rivera, Henry Matisse, Vincent van Gogh l’hanno raffigurata nei loro dipinti. 

 

S.B.

“E stanotte aspetto l’Autunno. Il suo fuoco nelle foglie, nei campi, nelle zucche e nel camino. Mentre intorno a me bruciano ancora grovigli d’estate e di ricordi.”

Fabrizio Caramagna (scrittore)

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