di Paolo Foglietti
In Italia i settori dell’agricoltura e selvicoltura rilevano ogni anno un elevato numero di infortuni. Si riscontra che la principale causa di infortunio mortale durante l’utilizzo del trattore è il ribaltamento/rovesciamento del mezzo. Nella maggior parte dei casi il capovolgimento del mezzo è generato dal sovraccarico o dall’eccessivo sforzo di traino o da manovre brusche, senza dimenticare i numerosi errori di manovra commessi sui terreni in pendenza. Tuttavia le indagini sugli infortuni hanno evidenziato che le gravi conseguenze degli incidenti sono riconducibili, nella maggior parte dei casi, a carenze strutturali del parco macchine dovute all’eccessiva vetustà delle stesse o, peggio, alla rimozione/mancato utilizzo dei sistemi di protezione.
In caso di ribaltamento il rischio per l’operatore di restare schiacciato tra le parti costituenti il trattore ed il suolo può essere escluso solo se resta sul sedile, entro il volume costituito dalla struttura di protezione. La protezione del posto di guida è indispensabile
per salvaguardare l’operatore in caso di ribaltamento della trattrice, e si ottiene solo con un duplice provvedimento:
Si ricorda che tutte le trattrici costruite dopo il 1974 dovrebbero già essere dotate di cabina o struttura di protezione a 2 o 4 montanti. Gli estremi dell’omologazione sono riportati su apposita targa applicata alla struttura di protezione che non deve in alcun modo essere modificata. A tal proposito si ricorda che è vietata la circolazione delle trattrici agricole prive della protezione del posto di guida.
È necessario eseguire regolari controlli sui dispositivi di protezione appena descritti, in particolare tali controlli devono individuare:
Ulteriori protezioni indispensabili per evitare gravi infortuni sono:
Essenziale risulta essere una formazione adeguata dei conduttori delle trattrici agricole. I trattori agricoli e forestali sono individuati nell’Accordo Stato Regioni del 20.02.2012 come attrezzature che richiedono specifica abilitazione.
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