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Pensieri e Parole: La ricchezza del fattore umano

COME SI È EVOLUTA LA VOSTRA AZIENDA AGRICOLA NEGLI ANNI?

Abbiamo cominciato a lavorare nell’azienda agricola di famiglia negli anni ’60: eravamo dei giovani adolescenti e lavoravamo con nostro papà. Quando avevamo all’incirca trent’anni abbiamo cominciato a gestire l’azienda noi tre fratelli: Francesco, Mario e Vittorio. Qualche anno fa Vittorio si è ritirato e oggi la gestione è suddivisa tra noi e i nostri figli, Cristian e Luca. La nostra collaborazione è iniziata ufficialmente nel ’60, ma la verità è che siamo insieme dagli anni ʻ40-’50: la nostra unione è un filo che ci lega da quando siamo nati!

Una volta i terreni erano gestiti con il sistema della mezzadria, ma col tempo, fortunatamente, li abbiamo presi in affitto e siamo diventati indipendenti. Oggi coltiviamo soia, mais, frumento, erba medica e sorgo che trasformiamo in alimenti per il nostro allevamento di vacche da latte. In genere riusciamo ad essere autosufficienti e non dobbiamo acquistare nulla sulla piazza. Ci riusciamo grazie alle tecnologie e alle macchine che abbiamo a disposizione e che ci permettono di ottimizzare il lavoro, ma soprattutto perché, fortunatamente, tutti gli appezzamenti che lavoriamo si trovano vicino al corpo aziendale (abbiamo anche alcuni campi di 20 ettari). Lavorare appezzamenti di terreno di grandi dimensioni vicino all’azienda ci fa ottimizzare i tempi, i consumi di carburante e ridurre i costi di gestione.

Quando abbiamo cominciato a lavorare insieme ai nostri genitori avevamo 40 vacche da latte, che venivano munte a mano, utilizzando secchi e bidoni del latte. Non avevamo una sala di mungitura e non c’erano molte regole sanitarie da rispettare. Oggi mungiamo circa 450 vacche da latte e, giustamente, c’è un’attenzione diversa all’igiene e al benessere animale, che comporta però un maggior impegno da un punto di vista lavorativo e burocratico.

Se dovessimo fare un confronto tra l’azienda di ieri e quella di oggi, potremmo affermare sicuramente che oggi si lavora meglio: tutto è organizzato fin nei minimi dettagli, mentre negli anni ʻ60-ʻ70 si lavorava con un metodo un po’ spannometrico. Oggi siamo impegnati sicuramente per molte più ore al giorno, dall’alba fino a tarda sera, ma il lavoro è meno faticoso, perché supportato dalla tecnologia.

Già da qualche anno stiamo passando la gestione dell’azienda ai nostri figli, Luca e Cristian, che fin da ragazzi sono impiegati in azienda. Noi lavoriamo ancora e li supportiamo, ma sono loro il futuro. Con loro stiamo studiando delle opportunità per crescere e migliorare l’azienda: stiamo progettando un eventuale ampliamento della stalla, che costruimmo nell’ormai lontano 1987; stiamo valutando l’acquisto di attrezzature nuove; installeremo dei pannelli fotovoltaici. L’obiettivo di questa modernizzazione è lavorare bene e meglio, alleggerendo la manodopera.

QUALI SONO I PROBLEMI CHE OGGI DEVE AFFRONTARE UN’AZIENDA AGRICOLA E CHE UNA VOLTA NON C’ERANO?

Attualmente uno dei maggiori problemi è trovare manodopera specializzata da impiegare in azienda agricola. Ci sono pochi operai qualificati e il lavoro agricolo comporta un impegno elevato, specialmente in alcuni periodi dell’anno. Soprattutto nelle aziende agricole che hanno un allevamento di bovine da latte l’impegno è costante: le vacche vanno munte due volte al giorno per tutto l’anno. Si lavora anche il sabato e la domenica e nei giorni di festa. Questo spaventa un po’ i possibili candidati, che oggi hanno delle priorità diverse da quelle che c’erano anni fa. Delle poche persone che provano a lavorare in azienda agricola, purtroppo, molte non hanno nemmeno la preparazione adeguata per svolgere alcune mansioni. L’irrigazione a scorrimento, per esem-pio, è un’operazione che a prima vista può sembrare semplice, ma in realtà deve essere svolta correttamente: bisogna direzionare in modo corretto l’acqua che arriva dai canali e controllare che arrivi in fondo all’appezzamento, in modo da irrigare tutta la superficie coltivata. Ciò vuol dire entrare, magari a mezzo-giorno nel mese di luglio, in mezzo ad un campo di mais in piena fioritura per vedere fin dove arriva l’acqua, ed eventualmente lavorare per farla scorrere correttamente. Per irrigare bene si deve conoscere bene l’appezzamento e l’utilizzo, ad esempio, di trattore e turbina.

Nella nostra azienda lavorano complessivamente sedici persone, noi compresi. Dalla nostra parte, cioè a favore delle aziende a gestione familiare come la nostra, c’è il fattore umano, che è il segreto del nostro successo. Gli operai che lavoravano con noi in azienda sono rimasti per tanti anni perché abbiamo sempre lavorato con loro, spalla a spalla, conoscendoli e assegnando loro mansioni adeguate alle loro propensioni. Quando il proprietario di un’azienda lavora insieme all’operaio lo capisce e condivide le fatiche, ma anche le soddisfazioni, e il rapporto dura negli anni. Nelle aziende molto grandi, anche in agricoltura, c’è il rischio che, siccome l’operaio, non lavora a stretto contatto con la proprietà, il fattore umano possa cadere in secondo piano. 

VOI SIETE SOCI DI PIÙ COOPERATIVE: COSA VI HA AVVICINATO A QUESTO MONDO  E COSA NE PENSANO I VOSTRI FIGLI OGGI?

Ci siamo avvicinati alle cooperative diventando soci, già dal 1972, della COPA di Manerbio, la cooperativa che ci riforniva di mezzi tecnici per l’agricoltura e che, nel 2007, si è fusa con COPAG di Ghedi, della quale siamo oggi soci. Grazie al lavoro fatto negli anni insieme ad Emanuele, il tecnico della cooperativa, abbiamo conosciuto anche Comazoo. Nel 1987 abbiamo cominciato ad utilizzare i suoi mangimi e siamo diventati soci. Per noi la cooperazione è un valore importante, tant’è che abbiamo voluto viverla anche come amministratori. Francesco infatti, in passato, è stato membro del consiglio di amministrazione di Comazoo. 

Credendo nella cooperazione abbiamo anche avuto sempre estrema fiducia nei confronti dei tecnici e degli alimentaristi che negli anni ci hanno seguito in azienda. Il servizio tecnico è sempre stato fondamentale e, come se non bastasse, crediamo che la presenza delle cooperative sul territorio abbia calmierato i prezzi dei prodotti. Infatti la cooperativa, inizialmente creando gruppi di acquisto e poi nel tempo strutturandosi sempre meglio, è riuscita a creare rapporti stretti con i fornitori e legami seri e professionali che hanno permesso di far ottenere alle aziende agricole associate dei prezzi competitivi.

La forza delle cooperative è stata anche quella di sviluppare e mettere a disposizione dei soci dei servizi che oggi sono diventati indispensabili, come ad esempio il ritiro dei rifiuti, la compilazione del Quaderno di Campagna e la commercializzazione dei nostri prodotti.  Anche i nostri figli infatti si appoggiano alle cooperative e continuano il lavoro che noi abbiamo cominciato anni fa e che, sempre di più, ha bisogno di essere supportato da persone esterne all’azienda, ma oneste e affidabili. 

Oggi l’agricoltore non è più solo coltivatore e allevatore, ma deve improvvisarsi anche agronomo, ragioniere, chimico, veterinario e chi più ne ha più ne metta. I nostri figli hanno studiato più di noi e con i telefonini riescono a trovare molte informazioni utili, ma il supporto dei tecnici delle cooperative è fondamentale anche per loro. Negli anni sono aumentate le regole da rispettare, sia in stalla che in campagna, e anche i documenti da compilare e archiviare, quindi avere delle persone di fiducia a cui chiedere informazioni e consigli è una ricchezza.

Come già accennato, il segreto del successo per noi resta il fattore umano: sia tra noi fratelli che con i nostri figli, piuttosto che con gli operai o i tecnici che vengono in azienda, l’importante è creare rapporti solidi, basati sulla fiducia e sull’onestà. Noi e i nostri figli pensiamo che alla base di tutto ci sia l’ascolto e lo scambio di pareri e idee che permettono di costruire il futuro delle nostre aziende e delle realtà con cui collaboriamo.

  

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