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Il tecnico informa:controllo funzionale e taratura

di Simona Bonfadelli – Tecnico agronomo

La macchina irroratrice è un’attrezzatura presente in quasi tutte le aziende agricole, perché per coltivare, anche col metodo biologico, spesso è necessario effettuare trattamenti alle colture. Che vengano distribuiti fungicidi, insetticidi, erbicidi o concimi fogliari, le macchine devono funzionare in modo adeguato alla sicurezza dei lavoratori.

La normativa che riguarda le verifiche sulle macchine irroratrici è dettata dal PAN, Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi, e dal PAR regionale.
A livello nazionale, nel 2012,
era stato deciso che, entro il 26 novembre 2016, tutte le attrezzature dovessero essere controllate almeno una volta e dovessero aver superato con esito positivo il controllo, in modo da poter essere impiegate in campo. Era anche stato stabilito che l’intervallo tra i controlli non dovesse superare i 5 anni fino al 31 dicembre 2021 e i 3 anni per le macchine controllate dopo tale data. I contoterzisti, invece, dovevano effettuare il primo controllo entro il 26 novembre 2014 mentre l’intervallo tra i controlli doveva essere, ed è tutt’oggi, di due anni. Ciò vuol dire che una barra irroratrice verificata nel 2020 dovrà essere controllata nuovamente nel 2025, così come un’attrezzatura sottoposta a controllo nel 2022. Questo vale per la maggior parte delle macchine utilizzate per la distribuzione dei prodotti fitosanitari, anche se ci sono delle categorie che vengono controllate ogni 6 anni, come ad esempio le irroratrici per il diserbo localizzato dotate di schermatura, oppure categorie esonerate, come le irroratrici spalleggiate a pressione azionate dall’operatore.

I controlli possono essere effettuati esclusivamente da Centri Autorizzati dalla Regione che sono in possesso di tutte le attrezzature fi sse o mobili necessarie per svolgere le verifiche indicate dal PAN. Nel primo caso l’agricoltore deve recarsi presso il Centro per effettuare la prova, mentre nel secondo caso il tecnico abilitato si reca presso l’azienda agricola.
Ogni Centro deve avere almeno un tecnico abilitato che abbia seguito un percorso di formazione che prevede: un corso di 40 ore con esame finale riconosciuto dalla Regione, un tirocinio presso un Centro Autorizzato ed eventuali corsi di aggiornamento.

Diverse cooperative del gruppo CARB sono Centro Prova (C.P.) autorizzato e hanno più tecnici abilitati ad eff effettuare verifiche funzionali e tarature.

La Regione effettua verifiche periodiche sull’idoneità della strumentazione utilizzata, sulla gestione della documentazione e dei dati relativi ai controlli. Tali verifiche possono essere svolte sia presso il C.P. che presso il luogo dove verrà realizzata la prova (il C.P. fornisce anticipatamente alla Regione informazioni relative alla data e al luogo dove verranno effettuati i controlli delle macchine). 

Il PAN specifica la differenza tra controllo funzionale e taratura. Il controllo funzionale è il controllo dei parametri funzionali e delle componenti della macchina irroratrice da parte del tecnico abilitato, mentre la taratura è l’adattamento dei suddetti parametri alle specifiche colture coltivate in azienda. L’obiettivo della taratura è controllare e ottimizzare la distribuzione di soluzione sulla vegetazione, coprendola bene senza incorrere in deriva e percolazioni. Il controllo è obbligatoriamente effettuato dal Centro Prova Autorizzato, mentre la taratura può essere fatta dall’operatore addetto all’utilizzo della macchina irroratrice una volta all’anno. Nel caso in cui l’agricoltore preferisca far tarare la sua macchina dal C.P., può far svolgere una prova volontaria strumentale, che ha una validità di 3 anni (2 nel caso dei contoterzisti), secondo le regole di Regione Lombardia.

Dopo l’ispezione il C.P. rilascia al proprietario della macchina un attestato di funzionalità e un’etichetta adesiva da apporre obbligatoriamente sulla macchina irroratrice.
Sul verbale devono essere specificati: il numero della prova e la data in cui è stata effettuata, alcune informazioni sulla macchina (tipologia, marca, modello, numero di telaio o serie dell’attrezzatura), i dati del proprietario e quelli del centro prova e la firma del tecnico che ha effettuato il controllo.

Sull’adesivo vengono indicati il codice identificativo del Centro Prova riconosciuto dalla Regione, il numero del verbale e l’anno di esecuzione della prova.

Nel caso di regolazione strumentale volontaria (taratura) il centro prova rilascia un ulteriore documento nel quale vengono indicate le specifiche rilevate.

Al momento del controllo la macchina deve essere in ordine e ben pulita. La prima fase della verifica infatti è visiva ed è quella relativa all’aspetto complessivo dell’attrezzatura: il cardano del trattore deve essere a norma, non ci devono essere rotture visibili delle varie componenti della macchina irroratrice e deve essere presente il lavamani.
Una delle prerogative di queste ispezioni è la sicurezza dell’operatore che utilizza la barra irroratrice o l’atomizzatore. Solo dopo un esame generale della macchina si passa alle verifiche più specifiche, come la corretta funzionalità del manometro, i tempi di gocciolamento, la portata agli ugelli, ecc…

Una botte del diserbo controllata e funzionale permette all’agricoltore di lavorare bene ed in sicurezza, ma anche di distribuire al meglio i prodotti fitosanitari, evitando sprechi, fallanze e deriva di prodotto. Un aspetto da non sottovalutare è che i dati relativi al controllo probabilmente faranno parte del pacchetto di informazioni che obbligatoriamente l’agricoltore dovrà inserire nel Quaderno di Campagna Elettronico, obbligatorio a partire dal 2026. 

È bene perciò ispezionare la propria botte del diserbo e verificare che il verbale rilasciato durante l’ultimo accertamento sia ancora valido. Nel caso fosse scaduto è bene provare la macchina e, una volta messa a punto e pulita adeguatamente, prendere appuntamento con uno dei Centri Prova Autorizzati di CARB, per effettuare il controllo funzionale o la taratura.

 

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